Partiamo da alcune considerazioni contenute in un working paper pubblicato dalla Harvard Business School, il cui titolo è “Navigating the Jagged Technological Frontier: Field Experimental Evidence of the Effects of AI on Knowledge Worker Productivity and Quality”.

Il documento presenta una serie di esperimenti e compiti progettati per valutare l’efficacia dell’Intelligenza Artificiale (IA) nel supportare le attività professionali. Gli esperimenti sono divisi in due categorie: “Inside the Frontier” e “Outside the Frontier”.

Nel compito “Inside the Frontier”, i partecipanti lavorano per un’azienda di bevande o calzature e devono presentare un’idea per un nuovo prodotto. Devono generare idee, scegliere la migliore, descrivere un prototipo potenziale, elencare i passaggi necessari per lanciare il prodotto e proporre un nome per il prodotto. Inoltre, devono segmentare il mercato, decidere quale segmento è il più importante, proporre uno slogan di marketing per ciascuno dei segmenti target, suggerire modi per testare se lo slogan di marketing funziona bene con i clienti identificati e scrivere un memo al loro capo spiegando le loro scoperte.

Nel compito “Outside the Frontier”, i partecipanti devono analizzare le prestazioni dei canali di distribuzione di un’azienda e delle sue marche, utilizzando dati finanziari e interviste con gli addetti ai lavori. Devono poi fornire raccomandazioni al CEO su quale canale o marca dovrebbe essere il focus per la crescita dell’azienda.

Il documento conclude con una discussione sui risultati degli esperimenti, sottolineando l’efficacia dell’IA nel migliorare la qualità e la produttività delle risposte dei partecipanti.

Potete leggere questo documento accedendo al sito di Harvard: in questa pagina è fornito un riassunto ed è possibile scaricare o consultare il PDF dell’articolo.

Vediamo qualche dato emerso dallo studio:

Il documento suggerisce che l’uso dell’Intelligenza Artificiale (AI) può portare a significativi benefici di produttività, specialmente per compiti che rientrano nel suo “frontier of capabilities”. L’AI ha dimostrato di aumentare la velocità di esecuzione dei compiti del 25%, la performance valutata dagli umani del 40% e il completamento dei compiti del 12%.

Citando il documento: “Not only did the use of AI lead to an increase in the number of subtasks completed by an average of 12.5%, but it also enhanced the quality of the responses by an average of more than 40%.”  (In Italiano: “Non solo l’uso dell’IA ha portato a un aumento del numero di sottotask completati in media del 12,5%, ma ha anche migliorato la qualità delle risposte in media di oltre il 40%.“)

Quindi, se l’AI viene utilizzata in modo appropriato e per compiti adatti alle sue capacità, può essere significativamente vantaggiosa.

Noi di Open Gate crediamo moltissimo nelle potenzialità della GenAI, ci crediamo a tal punto da aver sviluppato dei Tool che ne sfruttano l’immenso potenziale: AIDeskPro e mAIbuddy.

Nota Bene: Tutte le sintesi, le citazioni… sono state prodotte sottoponendo il documento di Harvard ad AIDeskPro e ponendogli le seguenti domande:

  • Puoi fare un riassunto di “Introduction” in Italiano?
  • Secondo questo documento è meglio usare la Gen AI o meglio non farlo?
  • Estrai la frase più significativa a favore della Gen AI e citamela letteralmente in inglese
  • Puoi tradurre in italiano quest’ultima frase?

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